Lunedì 12 ottobre, alle ore 18

incontro con la scrittrice

 Tilde Giani Gallino

 che dialogherà con Albina Malerba e con il pubblico

sul suo libro

Non avevo sei anni ed ero già in guerra

 pubblicato da Einaudi

 gianigallino

“Il libro presenta in uno stile insolito, a volte scanzonato e ironico, a volte dolente e accorato, un periodo di undici anni, dal 1934 al 1945, durante il quale il fascismo e la Seconda guerra mondiale hanno imperversato in Italia, sull’esistenza dei singoli e delle famiglie. Il racconto si svolge come “un romanzo di formazione” o Bildungsroman, e narra – in prima persona – emozioni e sentimenti, eventi imprevedibili, e una storia di vita dall’infanzia alla preadoloscenza….”[dall’Introduzione dell’autrice]

Una infanzia dorata è interrotta a causa della guerra. È il 1940. Subito incominciano i bombardamenti su Torino e le città del nord. Inizia così una nuova vita per la protagonista, allora bambina, costretta a fuggire da un mondo cittadino ricco di interessi per sfollare in un ambiente rurale. Nell’estate del 1943 è a Trana dove l’esercito tedesco sta per fucilare per rappresaglia una persona alla quale è molto affezionata, e lei stessa implora il comandante tedesco di non ucciderla. Nessuno verrà fucilato, ma lei e i suoi genitori sono presi in ostaggio. Nel 1945 la Wehrmacht in rotta occupa la sua casa di sfollata. A guerra finita tornerà in città. Ma solo per assistere alla morte delle due persone che ama di più. E il suo “Ragnarök”, la morte dei suoi dèi, dopo un “gelido inverno durato tre anni”. Troverà un rilevante sostegno negli scrittori del “secolo d’oro della letteratura russa”: veri maestri di vita.

Tilde Giani Gallino, torinese, è stata ordinario di Psicologia dello Sviluppo nell’Università di Torino. Ha pubblicato numerosi libri e saggi scientifici sui processi cognitivi e socioemotivi e sull’immaginario, nell’infanzia e negli adulti. Collabora con «la Repubblica», «La Stampa», «il Corriere della Sera» e «Psicologia contemporanea».