Il socio Livio Berruti segnala una interessante mostra fotografica, visitabile on line:

ROMA 60, 60 ANNI DOPO
LIVIO BERRUTI RACCONTA LA GRANDE OLIMPIADE

https://www.fondazioneartenova.org/roma60

Livio Berruti allo stand del Centro Studi Piemontesi – Salone del Libro #SalTo30

Roma 60, 60 anni dopo. Livio Berruti racconta la grande olimpiade è una mostra virtuale nata per celebrare la vittoria olimpica di Livio Berruti, Presidente della Fondazione Arte Nova, nel sesto decennale del grande evento.

Ideata e curata da Elena Franco, direttrice artistica della Fondazione, raccoglie inedite fotografie dell’archivio personale di Livio Berruti, storiche immagini gentilmente concesse dal CIO e dal CONI e una video-intervista, realizzata dal giornalista sportivo Nicola Roggero, in cui l’atleta racconta la sua grande Olimpiade.

Le fotografie presentate sono allo stesso tempo ricordi e documenti e testimoniano quelle che vennero definite le Olimpiadi della speranza, perché segnarono la fine di un’era e l’inizio di un’altra e, soprattutto, furono la realizzazione di un sogno sportivo e umano: quello del boom economico, di un mondo che cambiava, pronto ad abbattere tutte le barriere.

Si svolsero a Roma dal 25 agosto all’11 settembre 1960 e vi parteciparono 84 nazioni, con oltre 5000 atleti. Il velocista Livio Berruti riuscì ad interrompere il dominio degli americani nei 200 metri piani, uguagliando due volte nell’arco di due ore il record mondiale di 20″5, oggi detenuto da Usain Bolt con 19”19, fissato ai Mondiali di Berlino del 2009.

Wilma Rudolph, Classius Clay, Nino Benvenuti, Giusi Leone, Abele Bikila, i fratelli D’Inzeo e molti altri atleti immortalati in azione, sul podio o durante una pausa, insieme alle immagini reportistiche della Roma di quei giorni, sono i protagonisti di questa carrellata di memorie, che rivivono anche nell’intervista a cura di Nicola Roggero, in cui Livio Berruti – ancora oggi carico di energia e curiosità – racconta la fantastica storia di queste Olimpiadi, definite spesso come “perfette”.

“Quelle Olimpiadi – conclude Berruti nell’intervista – sono state un’apoteosi di sorrisi, di amicizie e di pace”. Un augurio che quello stesso spirito si possa ripetere ancora oggi.