Tra le mete tradizionali di un tempo
d’antan per il di dla marendëtta (Pasquetta, il Lunedì dell’Angelo)
c’erano i Sacri Monti, oggi patrimonio Unesco
Dei Sacri Monti parlerà Guido Gentile giovedì 9 aprile su radio RAI terzo programma, alle ore 22.30 .
E suggeriamo la lettura del libro
La strada del Fiammingo. Dal Brabante al Monferrato: i Tabachetti di Fiandra, di Graziella Riviera, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2017, pagg. VI-358, ill. a colori
Dinant-sur-Meuse, 8 luglio 1587.
Orfano e privo di mezzi, ricco solo di talento e di tenacia, Jean de
Wespin detto Tabaguet lascia a vent’anni il natìo Brabante per
imboccare la strada che porta a sud, verso le Alpi e l’Italia. È l’inizio di
una lunga avventura che dalle rive della Mosa lo condurrà al Po, al Monferrato
e alla Valsesia, fino a Varallo e a Crea, dove più tardi lo raggiungerà il
fratello Nicolas. Lassù il giovane si rivelerà presto come uno dei più
significativi artisti dei Sacri Monti piemontesi fra Cinque e Seicento. Ma
prima dovrà superare drammi familiari, guerre e malattie, e soprattutto
affrontare la sfida più importante, quella per ottenere la vittoria contro se
stesso e l’amore pieno della sua donna.
Costruita sulle basi di una rigorosa
documentazione storica, ma raccontata con i criteri della narrazione romanzesca,
la vicenda si muove dai capolavori della scultura mosana e della pittura
fiamminga al fervore artistico promosso dalla Chiesa della Controriforma in
Piemonte e Lombardia; dalle grandi processioni figurate dei Paesi Bassi ai
nuovi itinerari di cappelle sulle boscose colline nostrane, affollate di gruppi
statuari evocatori dei Misteri del Rosario e della Passione di Cristo.
I due fratelli protagonisti, conosciuti in Italia
come Giovanni e Nicola Tabachetti, attraversano le guerre
di Fiandra e del Monferrato, vivono assedi, epidemie, conflitti
religiosi. Nel loro percorso, fra realtà e immaginazione, incontrano la regina
Margot di Navarra, sfiorano la visita a Varallo di Carlo Emanuele I di Savoia
con l’Infanta Catalina Micaela e il viaggio nuziale sul Po della loro figlia
Margherita, sposa di Francesco Gonzaga di Mantova.
Dai traffici internazionali del porto di Anversa ai
microcosmi vivaci e laboriosi di Crea e Varallo,
Moncalvo e Casale, Salabue, Forneglio,
Costigliole d’Asti: Jean e Nicolas firmano contratti con
Priori e canonici, si immergono nella vita quotidiana di cantieri e mercati,
infondono nelle loro composizioni di argilla un’originale vena nordica,
drammatica ed emozionante.
Li accompagna in controluce la figurina svelta e
vivace della piccola Theodora Caccia, figlia del pittore
Guglielmo e sensibile interprete, come il padre, della fede del territorio.
Sullo sfondo la presenza costante del Gran Teatro dei Sacri Monti,
spettacolare pietrificato scenario di devozione subalpina; respiro potente di sacralità
mistica e misteriosa.
“La vicenda – scrive l’autrice – è nota agli
studiosi ma sconosciuta al grande pubblico. Ho pensato valesse la pena di
raccontarla, immergendola nel suo tempo e nei suoi paesaggi”.
Graziella Riviera: Torinese di radici monferrine ha
lavorato alla RAI come autrice e regista realizzando numerosi programmi
televisivi e radiofonici: fra questi i telefilm Lunedì dell’Angelo; Un
sogno a Colonia, in collaborazione con la WDR; gli sceneggiati Guido
Gozzano; La Signora dei Misteri (Carolina Invernizio); e il
pluriennale programma in diretta Colloqui per RadioDue. In qualità
di giornalista ha curato servizi di arte, musica e spettacoli per il settore
Cultura del TGR Piemonte, collaborando con le testate nazionali e le
trasmissioni Bellitalia e TG Leonardo. Appassionata di storia e folklore,
continua ricerche e studi sul territorio.
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