Lunedì 28 maggio, ore 18

Gustavo Mola di Nomaglio

e l’Autore Luca Guglielmino

dialogano intorno al libro

Croati a Torino e in Piemonte

Interverrà la Console Generale della Repubblica di Croazia Iva Pavić

 …una storia della presenza dei croati in Piemonte, e in particolare a Torino, a partire dal XVII secolo fino ai giorni nostri. Nel Seicento parecchi croati furono in Piemonte per la loro attività di mercenari […]. Un militare di spicco fu Josip Filip Vukasovic che a Dego l’11 aprile 1796 comandava un reggimento austriaco e poi partecipò alla presa di Torino (cacciando i francesi) nel maggio-giugno dello stesso anno. Ma non solo militari: nel 1673 alla Venaria Reale venne rappresentata l’Atalanta per la presentazione in società del piccolo Vittorio Amedeo II; la musica era di Giovanni Sebenico (1640-1705), maestro di cappella a Torino fino al 1690. Nell’Ottocento sono soprattutto esuli coinvolti nei movimenti indipendentistici europei a far tappa a Torino; l’A. ricorda Eugen Kvaternik […].Varie pagine sono dedicate a Nicolò Tommaseo «un dalmata per metà croato e per metà italiano, anche se propriamente non fu né l’uno né l’altro» (p. 40) e a Pier Alessandro Paravia, professore di eloquenza a Torino che, nato a Zara, fu costantemente legato alla città natale […]. Per il Novecento viene ricordato il capo del movimento ustascia Ante Pavelić […]. Oltre ai personaggi noti sono stati a Torino molti «croati minori o della quotidianità»; così troviamo dati statistici sui residenti attuali. Ma non si manca di ricordare quei croati che sono stati in Piemonte per la loro attività, anche solo di passaggio; per fare un nome, il direttore d’orchestra e compositore Lovro von Matačić (1899-1985), a Torino negli anni 70. Il libro, che affronta l’argomento in maniera pionieristica, apre la prospettiva di nuovi approfondimenti [dalla recensione di M. Chiesa in “Studi Piemontesi”, 2, 2017].

La conferenza può essere seguita sul Canale YouTube del Centro Studi Piemontesi