Il Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis saluta con profonda commozione e gratitudine il suo Presidente onorario Giuseppe Pichetto, per oltre un trentennio appassionato generoso amatissimo Presidente.

Uomo di cultura, bibliofilo, collezionista, durante la sua Presidenza ha sostenuto con convinzione ed efficacia le attività di ricerca e di studio, senza mai far mancare la propria approvazione, sostegno, contributo attivo agli intensi cicli di incontri e conferenze, ai convegni, seminari, concerti, mostre e a tante altre attività offerte ai cittadini piemontesi, antichi e nuovi, per tutelare e diffondere la lingua, la storia, il patrimonio artistico, culturale e ambientale del territorio, che hanno consentito al Centro Studi Piemontesi di essere riconosciuto quale eccellenza culturale territoriale su scala globale, mantenendo saldi i valori dei padri fondatori, secondo il principio ispiratore di “rinnovare conservando”.
La scommessa di rinnovare con costanza i principi e i valori fondamentali che portarono alla fondazione dell’Istituto nel 1969, ha permesso al Centro Studi Piemontesi di « resistere » all’onda d’urto più complessa degli ultimi tempi, sviluppando in parallelo con le tradizionali attività di ricerca scientifica, editoriali e di diffusione della cultura, iniziative che, attingendo alle innovazioni della più aggiornata “modernità” tecnologica ed applicativa, sono finalizzate a proiettare l’azione e le realizzazioni dell’Istituto nel futuro, con lo sguardo rivolto allo sviluppo di relazioni e contatti con un pubblico sempre più vasto, sempre più spesso non soltanto piemontese, ma nazionale e internazionale.
Imprenditore di successo, Giuseppe Pichetto è stato presidente e amministratore delegato della Maraschi & Quirici, storica azienda piemontese specializzata nella produzione di aromi naturali per l’industria alimentare. Numerose le cariche ricoperte, la vicepresidenza di Confindustria dal 1981 al 1984, la presidenza dell’Unione Industriale di Torino dal 1984 al 1990 e la presidenza di Unioncamere Piemonte dal 1996 al 1999.
Come Presidente della CCIAA di Torino, dal 1992 al 2004, ha promosso l’acquisto e il restauro del Palazzo Birago di Borgaro, oggi sede della Presidenza della Camera di commercio (la storia del quale è oggi raccontata nel bel volume: Palazzo Birago di Borgaro. Una dimora juvarriana per la Camera di commercio di Torino, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2019). Membro del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Crt dall’aprile 2014.
Nel 1990 gli è stata conferita l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Ma all’attività imprenditoriale ha sempre unito, proprio attraverso l’impegno come Presidente del Centro Studi Piemontesi, l’impegno per la riscoperta, la promozione e la valorizzazione della cultura piemontese.
E al Centro Studi Piemontesi, Beppe Pichetto, ha donato libri, lettere, carte appartenuti al Principe Eugenio di Savoia: quattro volumi rarissimi provenienti dalla Biblioteca del Principe, da Eugenio “scelti, acquistati, fatti rilegare da Stefano Boyet, posseduti, letti usati – scriveva Pichetto nel catalogo di donazione – hanno la sua impronta, il suo profumo… forse il suo DNA è ancora rilevabile grazie alla perfetta conservazione”. Quei libri, con il testamento della erede di Eugenio, Vittoria di Savoia Saxehilburghausen e due lettere autografe del Principe Eugenio, con altri libri e documenti donati negli anni sono oggi custoditi nell’Archivio del Centro Studi Piemontesi, catalogati, conservati e resi disponibili alla consultazione.