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  Lunedì 16 novembre, alle ore 18

Carlo Naldi (Politecnico di Torino)

 parlerà di

Giacomino da Ivrea, un pittore della prima metà del Quattrocento nel Canavese e in Valle d’Aosta

 

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Nella prima metà del ‘400 lo stato di permanenti lotte per rivendicazioni feudali tra i signorotti del Canavese (Valperga, Masino, San Martino, Biandrate) non poteva che nuocere alle arti figurative che invece fiorivano nelle potenti corti dei marchesi di Monferrato e dei Savoia.  Nel Canavese operano due “forestieri”: il pavese Aimone Duce e il marchigiano Domenico della Marca d’Ancona. Nel 1964 riaffiora tra gli studiosi anche la figura di un pittore locale, Giacomino da Ivrea, attivo tra il 1426 e il 1469.  Il suo linguaggio pittorico, pur privo delle preziosità stilistiche del gotico internazionale e della drammaticità di Jacquerio, incontrò un indubbio successo per la capacità di rappresentare con semplicità e vivacità un’arte sacra destinata essenzialmente a un pubblico incolto. La conferenza vuole ripercorrere la vicenda artistica di Giacomino d’Ivrea e dei suoi presunti maestri con un viaggio per immagini dal Canavese alla Valle d’Aosta e alla Savoia alla riscoperta di un pittore che fu un efficace narratore delle storie riportate nella Legenda Aurea, ma anche autore di scene della cultura cortese-cavalleresca.