Giovedì 14 aprile, ore 18, in sede

incontro con

Riccardo Manzini Anna Tozzi Di Marco

 autori del libro

 Un sarcofago egizio per Giuseppe Parvis

Kemet edizioni 2015

 sarcofago

Il Cimitero Monumentale di Torino ospita un sarcofago egizio autentico di pregevolissima fattura, mai studiato a fondo, la cui esistenza è ben nota nel mondo egittologico internazionale, ma di cui molti torinesi ignorano l’esistenza e l’importanza. Dalla sua analisi tecnica, richiesta dal prof. Silvio Curto, sono emerse caratteristiche assolutamente particolari che collegano il sarcofago ai parenti di Cheope e di Chefren, i destinatari delle più note piramidi egizie. Durante l’indagine ci si è soffermati anche sulla singolarità di questa presenza e sui motivi che possono aver fatto giungere il sarcofago nel nostro Cimitero, scoprendo l’affascinante e dimenticato mondo della società italiana in Egitto nella seconda metà del secolo XIX, di cui l’ebanista piemontese Giuseppe Parvis (1831-1909) fu uno degli esponenti più in vista. La sorprendente ricchezza di notizie emersa durante quest’esperienza è stata quindi compendiata nel libro Un sarcofago egizio per Giuseppe Parvis , con la prefazione del compianto e indimenticabile egittologo Silvio Curto.

Riccardo Manzini: di professione chirurgo, da oltre 30 anni studioso di egittologia, è Professional Member dell’International Association of Egyptologists (IAE).Già consulente del prof. Curto e della prof. Leospo (direttori del Museo Egizio di Torino) per gli edifici piramidali, da molti anni si occupa di questioni inerenti la correlazione tra l’evoluzione simbolica, architettonica e le tecniche costruttive dei Complessi piramidali egizi, nel cui ambito ha effettuato oltre 50 conferenze, è stato invitato ad intervenire a congressi Internazionali (Università di Varsavia, Università di Praga), ha scritto articoli scientifici ed ha collaborato alla stesura di alcuni libri.

Anna Tozzi Di Marco: è una ricercatrice indipendente in antropologia sociale e culturale, soprattutto di tematiche inerenti all’antropologia della memoria vissuta nel contesto della religiosità popolare sia cristiana che islamica in ambito mediterraneo, e alla tanatologia culturale nei paesi islamici. Attualmente svolge una indagine comparativa nel Mediterraneo sugli aspetti condivisi tra le tre religioni monoteistiche – ebraismo, cristianesimo, islam – inerenti ai luoghi cultuali e alla devozione ai Sette Dormienti/Ashab al Kahf – Sette Fratelli Maccabei