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Tavo Burat – Poesìe

13,00

Con un “Achit” di Sergio M. Gilardino,

pp. 130, Collana di Letteratura Piemontese Moderna (2008). ISBN 978-88-8262-134-6

Descrizione

N. 15 della Collana di Letteratura Piemontese Moderna, nuova serie diretta da Giovanni Tesio, che si propone di offrire in edizioni filologicamente curate una scelta di opere – poesia, prosa o teatro – che andranno dal secondo Ottocento ai migliori contemporanei. La collana ha un ambito abbastanza vasto e promettente in cui spaziare. Perciò essa non riproporrà gli autori già noti, mirando invece a valorizzarne altri meno conosciuti.

L’opera di Gustavo Buratti, rivitalizzatore linguistico, poeta, prosatore, giornalista, animatore culturale, copre più di mezzo secolo. Inizia infatti negli anni ’50, quando sembrava ancora molto arduo il cammino da percorrere per il riconoscimento delle lingue regionali, e continua ai giorni nostri, con pagine poetiche di altissimo livello che realizzano la tradizione lirica avviata in Piemonte dalla scuola dei Brandé. Buratti non si è impegnato solo per la tutela del piemontese, ma anche per l’occitano e il walser, e per varie altre lingue regionali e minoritarie, portando ovunque un messaggio di conservazione e creatività.

Questa raccolta testimonia in maniera precisa la personalità ricca e complessa di Tavo Burat, il suo percorso tormentato, mai domato o rassegnato, sempre sereno della sernità di chi sa di lottare per il giusto e il vero. La Natura popolata di piante e animali, fiori e uccellini, compagni di viaggio, a segnare la bellezza della Terra e della Vita; le aspirazioni di libertà di uguaglianza, di giustizia, di pace, contro ogni oppressione, ogni imposizione, ogni gerarchia, ogni intolleranza. Nel dare forma a questi sentimenti profondi l’Autore arriva ai sussurri delicati, ai tocchi leggeri di acquerello, rappresentandoli quasi provenissero da un approdo alla visione zen.