La conferenza intende affrontare l’ultima consistente trasformazione dell’Appartamento Reale posto al primo piano, lato sud-est del Castello, avvenuta a metà Ottocento ad opera di Domenico Ferri e della sua équipe per Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide d’Asburgo, sul trono dal marzo 1849.
Con Domenico Ferri, questo appartamento riporta il Castello in auge fra le varie residenze sabaude come precoce testimone di un gusto innovativo, quel Napoléon III o Secondo Impero in arrivo dalla Francia che Ferri riesce ad interpretare in modo del tutto autonomo.
L’impresa ha visto il coinvolgimento di una straordinaria compagine di artisti e artigiani: dal pittore Paolo Emilio Morgari (volta della Sala del Convegno) ai fratelli Gaggini, esecutori dei camini in marmo; da Gabriele Capello (il Moncalvo) – intagliatore ed ebanista già attivo negli anni di Carlo Alberto con Pelagio Palagi – incaricato di realizzare tutte le opere fisse in legno e gli arredi ad Augusto e Gaetano Ferri (figli di Domenico) che, con Giuseppe Desclos, dipingono sovrapporte e volte; dagli scultori Silvestro Simonetta e Pietro Isella, che realizzano gli stucchi dorati e le cariatidi in cartapesta dei cornicioni, a Giuseppe Devers, autore dei medaglioni in porcellana inglobati negli arredi e nella boiserie del Salotto della Regina, a Giuseppe Colla, abilissimo bronzista.